25 gennaio 2007

Lo Scontro delle Civiltà - e il nuovo ordine mondiale

Autore: Samuel P. Huntington
Argomento: Saggio di Geopolitica
Voto: 8

Immagine di Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale


Quello di Huntington è uno dei saggi più discussi e più controversi degli ultimi anni.
La tesi principale espressa in questo libro è quella della divisione del mondo in "civiltà", ovvero in aree omogenee per lingua, religione, tradizione e costumi.
Passata l'era delle ideologie con la fine della guerra fredda, gli uomini cercano quindi di raggrupparsi con i loro vicini riconfigurando la politica mondiale secondo uno schema di affinità culturali.
Il mondo viene così diviso in 9 civiltà: quella Occidentale formata da Europa cattolica e protestante, America del Nord e Australia, quella Latino Americana, quella Ortodossa, quella Islamica, quella Sinica (la Cina), quella Indiana, quella Buddista (Indocina, Tibet, Mongolia), quella Giapponese e quella Africana (l'Afrcia non islamica).
Queste civiltà hanno ognuna le proprie peculiarità, ad es. quella Occidentale ha uno "stato guida", gli USA, mentre quella Islamica non lo ha, e ogni civiltà ha rapporti più o meno pacifici con le altre.
La definizione più convincente e verificabile del libro di Huntington, è quella della "guerra di faglia": se oggi guardiamo alle guerre combattute nel mondo, è possibile verificare che esse avvengono quasi tutte lungo le "faglie" ovvero i confini tra le varie civiltà.
Lo testimoniano chiaramente le guerre in Bosnia, in Cecenia, nel Kashmir, in Sudan, nello Sri Lanka, ecc...
In questo scenario multipolare, l'Occidente ha ancora il predominio, ma deve temere due civiltà emergenti: da un lato quella Islamica, che con la sua forte espansione demografica tende a diventare la più popolosa e la più giovane del mondo (e si può notare che più una popolazione è giovane, più è incline alle rivolte ed alle guerre).
Dall'altro lato c'è lo sviluppo economico tumultuoso della Cina che presto soppianterà le stagnanti economie occidentali con possibile sviluppo di forti attriti con lo stesso Occidente.
Insomma la storia non è certo finita con la caduta del muro di Berlino, ma si è solamente passati da un mondo fortemente bipolare ad uno multipolare in cui i rapporti tra le varie civiltà sono molto più complessi ed i rischi di conflitta (magari locali) molto più alti.
Il libro finisce con un mezzo delirio su una ipotetica terza guerra mondiale che lascia un pò il tempo che trova, ma in generale l'analisi di Huntington può essere per grandi tratti condivisibile.

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