20 novembre 2007

La Torre Nera

Immagine di La Torre Nera


Autore: Stephen King
Genere: Romanzo epico-avventuroso
Voto: 7,5 (una degna conclusione per una saga epica)


Fare un commento, su quest'ultimo capitolo della saga della torre nera, è spiacevole come raccontare agli amici le proprie vacanze appena terminate.

Ho impiegato quasi tre anni per terminare questo lungo viaggio leggendo tutti i sette libri, alcuni meravigliosi, altri un po' meno.

Nell'ultimo capitolo si possono trovare tutti i pregi ed i difetti dei primi sei.

King ha voluto scrivere un libro epico, con chiari riferimenti a Tolkien -la compagnia, la missione, il sacrificio, la lotta tra il bene ed i male e pure Mordred mi ha ricordato molto la figura di Gollum- con la bellissima ambientazione pseudo-futuristica-western-psicologica che è la vera genialità insita nella serie della Torre Nera.

Ci sono però anche i difetti: in certe parti il libro risulta veramente noioso e prolisso, quasi ridondante.
Si sarebbero potute tagliare almeno 2-300 pagine senza perdere l'atmosfera epica del racconto.

Il finale poi lascia alquanto perplessi, cosa che, a dire il vero, succede molto spesso nei libri di King.

Dovendo dare un giudizio a questo finale delle avventure di Roland di Gilead, devo dire che non mi ha convinto pienamente anche se i mondi inventati da King sono sempre affascinanti e consiglio vivamente la lettura di tutta la saga!

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07 novembre 2007

Nelle Mani Giuste

Autore: Giancarlo De Cataldo
Argomento: Romanzo Storico
Voto: 6 (impalpabile)

Immagine di Nelle mani giuste

Un passo indietro gigantesco rispetto a Romanzo Criminale.

Si vede chiaramente che dietro al primo libro di De Cataldo c'era una conoscenza approfondita della storia della "Banda della Magliana" mentre in questo tutto è più fumoso e senza sostanza.

Si cerca di legare tutti gli avvenimenti con il solito complotto pluto-giudaico-massonico-fascista, dando più importanza alla fiction "rosa" che alla trama vera e propria.

Trama che si perde in mille rivoli senza dare una chiara indicazione di cosa voglia veramente raccontare l'autore: la vera storia d'Italia, la storia di Scialoja, o che?

Boh, lettura che lascia un po' interdetti e con l'amaro in bocca.

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05 novembre 2007

Il Cacciatore di Aquiloni

Autore: Khaled Hosseini
Argomento: Romanzo
Voto: 8 (affascinante)

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La bella storia di un afghano sullo sfondo degli avvenimenti storici degli ultimi 30 anni di questo martoriato paese.

Finalmente un punto di vista diverso da quello occidentale che ci mostra cosa siano effettivamente l'Afghanistan ed i suoi abitanti.

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Trilogia dell'Impero

Autore: Gore Vidal
Argomento: Saggio Politico
Voto: 8 (eterodosso)

Immagine di Trilogia dell'impero: La fine della libertà­Le menzogne dell'impero­Democrazia tradita


Un libro fondamentale per chi voglia avere un punto di vista non ortodosso sulla storia e sulla società americana degli ultimi 50 anni.

Molto sarcastico e pungente, Vidal non risparmia critiche a nessuno degli ultimi presidenti, mettendoli in relazione con i "padri fondatori" del grande stato americano per evidenziare la loro pochezza ed il loro rifiuto delle leggi fondamentali scritte nella costituzione.

Imperialismo, stato di guerra permanente, limitazione delle libertà personali, sottomissione dei mass-media e della politica alle lobby economiche, ingiustizia sociale sono solo alcuni dei temi affrontati dallo storico americano.

Un libro da leggere assolutamente per avere un quadro critico che ci permetta di comprendere anche ciò che sta avvenendo anche nel nostro paese.

L'unica pecca del libro sta nel fatto di essere una raccolta di discorsi e quindi risulta molto ripetitivo e alla fine un po' noioso.

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16 febbraio 2007

Maledetti Americani

Autore: Massimo Teodori
Argomento: Saggio Politico
Voto: 7.5

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Massimo Teodori ci spiega, in poche pagine ed in modo molto semplice e diretto, perchè destra, sinistra e cattolici italiani abbiano tutti dei motivi di rancore verso gli americani.

Un risentimanto bipartisan che non ha mai permesso di avere con gli americani un rapporto franco di amicizia in cui chi sta con gli americani non sia solo un guerrafondaio o un edonista e chi li critica non sia per forza un comunista o un anti-occidentale.

Insomma alleati più per convenienza che per vera amicizia con coloro che, bisogna ricordarlo, ci hanno liberati dal fascismo e, grazie anche al piano Marshall, hanno favorito il nostro sviluppo economico del dopoguerra.

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12 febbraio 2007

Vittime

Autore: Benny Morris
Argomento: Saggio storico
Voto: 9 (indispensabile)


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Vittime è la storia del conflitto arabo-sionista dal 1881 al 2001.

Benny Morris è uno storico israeliano di sinistra che è stato pure in carcere per aver fatto obiezione di coscienza rifiutandosi di entrare nell'esercito.

Questa precisazione va fatta per capire da che ottica è stata scritta questa storia.

Lo stesso Morris, pur cercando di mantenere la massima imparzialità ed obbiettività, ammette di essersi basato su documenti israeliani anche perchè, di fatto, non esiste una raccolta scientifica e sistematica delle vicende in questione nel mondo arabo.

Vittime è dunque la storia di un conflitto che dura da più di un secolo e che ancora oggi è la scintilla che rischia di fare incendiare tutto il medio-Oriente.

La lettura di Vittime, come quasi tutti i libri prettamente storici, richiede un certo impegno e dedizione perchè i fatti, i personaggi e gli avvenimenti sono molti e ricordarsi gli eventi storici ci aiuta a capire anche ciò che avviene oggi, sfatando anche alcuni luoghi comuni che la dis-informazione scolastica e mediatica ci fa dare per scontati.

L'immigrazione sionista non inizia infatti dopo la Shoa e dopo la II guerra mondiale, ma già negli ultimi anni del XIX secolo a causa dei Pogrom russi e dell'ondata antisemita che pervase tutta l'Europa (famoso il caso Dreyfus reso celebre dal J'accuse di Zola nel 1894) .


Risale dunque al 1881 la prima ondata di immigrati ebrei in Palestina.

Già nel 1917, gli inglesi, con la Dichiarazione Balfour, si impegnano a favorire in Palestina una "Sede Nazionale" per il popolo ebraico.

Nel 1922 la Società delle Nazioni (che poi è diventata l'ONU dopo la II GM) conferma il mandato britannico sulla Palestina e la Trans-Giordania mentre Siria e Libano vengono assegnate alla Francia. Il trono dell'Iraq è assegnato al re Faysal. Questa divisione del territorio arabo, dopo la sconfitta dei Turchi ottomani che lo dominavano, è assolutamente arbitraria e causerà molti dei problemi che ancora oggi persistono nell'area (soprattutto nell'Iraq).

L'immigrazione sionista continua senza sosta, con gli ebrei che comprano a peso d'oro dei terreni pressochè semidesertici e all'epoca improduttivi. Gli ebrei avevano infatti molte ricchezze accumulate in Europa e gli arabi facevano grossi affari vendendo le loro terre.

Il sistema funzionò fino a quando il continuo flusso migratorio e l'alta fertilità degli ebrei li portò a diventare maggioranza in alcune porzioni di Palestina.

Risalgono infatti al 1929 e al 1936 le prime rivolte arabe.

Nel 1937 la Commissione Peel fu la prima a proporre la divisione del paese e il trasferimento degli arabi che si divisero in due fazioni una favorevole alla proposta e una contraria.

E' però la II Guerra Mondiale e l'alleanza degli arabi con l'Asse di Hitller e Mussolini a decretare la loro sconfitta.

Nel 1947 l'ONU sancisce la divisione della Palestina in due stati, uno arabo e uno ebraico con la grande diaspora degli ebrei verso la nuova "terra promessa" dopo le persecuzioni hitleriane.

Inizia così una guerra civile tra arabi ed ebrei che culminerà nel maggio del '48 con l'invasione di Israele da parte di una coalizione di stati arabi tra cui Egitto, Siria, Giordania, Iraq e Libano.

L'esercito israeliano riesce a sconfiggere ad uno ad uno gli invasori ed a rendere effettiva la nascita dello stato di Israele.

Serviranno altre due grandi guerre (nel '67 la guerra dei 6 giorni, e nel '73 la guerra del kippur) per dare ad Israele i confini attuali e per instaurare il clima d'odio che ancora pervade la regione.

Insomma una storia travagliata in cui Morris definisce "Vittime" entrambi i popoli, quello ebreo-israeliano e quello palestinese in una guerra che sembra non poter avere termine.

Tanti sono gli interessi in ballo nella regione e molte sono le convenienze a mantenere lo stato di guerra.

Gli stati arabi infatti hanno bisogno di un nemico esterno, di un capro espiatorio, per nascondere la assoluta incapacità dei loro governi a produrre risultati in campo economico e sociale nonostante le loro grandi ricchezze naturali.

A Israele conviene mantenersi in guerra perchè è di gran lunga più forte dal punto di vista militare e può mantenere facilmente il proprio status quo senza fare alcuna concessione ai palestinesi. Questo assunto è dimostrato anche dal fatto che Rabin, l'artefice degli accordi di pace del 2000, non fu ucciso da un arabo, ma da un fondamentalista ebreo.

Il libro di Morris è dunque un testo fondamentale per chiunque voglia comprendere la situazione mediorientale basandosi sui fatti e non sugli stereotipi e sulle falsità che ci vengono proposti dalla pseudo-informazione politico-partigiana imperante in Italia.

Indispensabile.


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11 febbraio 2007

Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale

Autore: Erich Maria Remarque
Argomento: Romanzo Storico
Voto: 8

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La storia di un giovane, Paolo Baumer, e dei suoi compagni che, poco più che adolescenti, vengono sbattuti in prima linea nel fronte franco-tedesco durante la prima guerra mondiale.

I giovani si trovano faccia a faccia con l'insensatezza e la brutalità della guerra, in una condizione di vita che toglie loro gran parte dell'umanità laciandogli solo lo spirito di sopravvivenza.

Nella carneficina, gli amici di Paolo muoiono ad uno ad uno nella quasi indifferenza e con un fatalismo che vede nella morte l'unica certezza nel futuro prossimo di questi ragazzi.

Anche Paolo cadrà vittima di una granata proprio quando la guerra sembrava essere sul punto di terminare "nel 1918 in una giornata così calma e silenziosa su tutto il fronte che il bollettino del Comando Supremo si limitava a queste parole: niente di nuovo sul fronte occidentale".

Niente di nuovo, solo distruzione e morte, sempre la solita vecchia guerra.

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La Guerra dei Dieci Anni

Autore: Alessandro Marzo Magno e vari altri
Argomento: saggio sulla guerra nella ex-Yugoslavia
Voto: 7.5

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Un libro molto interessante per chi voglia capire i motivi che spinsero i vari popoli della ex-Yugoslavia a darsi battaglia tra loro tra il 1991, data della proclamazione di indipendenza della Slovenia, fino al 2001 quando Slobodan Milosevic, l'uomo che aveva spedito i carrarmati federali contro gli sloveni, venne finalmente rinchiuso in un carcere di Belgrado.

Il libro è molto dettagliato e sicuramente non di parte visto che denuncia le atrocità commesse da tutte le parti in causa, senza però tacere le gravi colpe di chi, cercando di mantenere una unità antistorica, cercò in tutti i modi di negare alle altre popolazioni la possibilità di autodeterminarsi.

Molto ben fatte sono anche le descrizioni dei vari leaders politici e militari che giocarono dei ruoli fondamentali nella guerra: da Milosevic, il comunista nazionalista serbo che cercò prima di preservare in tutti i modi l'unità nazionale e, in seguito, di aiutare i leaders serbo-bosniaci in virtù del pan-serbismo, ai vari Arkan, la tigre, Mladic, Karadzic, il leader dei serbo-bosniaci, Tudjman, il presidente croato nazionalista e fascista, fino al leader serbo-musulmano Izetbegovic.

Insomma una guerra di 10 anni è stata combattuta nel pieno dell'Europa, a due passi dall'Italia, sotto gli occhi delle truppe dell'ONU, che hanno assistito inermi a massacri (come a Srebrenica), e dei vari inviati di pace occidentali.

Serve dunque chiedersi il perchè ciò sia successo: dal libro emerge la teoria Huntingtoniana (citata esplicitamente) della guerra di civiltà.

Nulla teneva insieme tre popoli -i serbi, cristiano-ortodossi, i croati, cristiano-cattolici, e i musulmani- dopo la morte di Tito e dopo la caduta del comunismo.

Non sono solo l'ostinazione e la cecità dei dirigenti politici a non aver permesso una dissoluzione consensuale di un paese che è sempre vissuto in stato di guerra fin dalle invasioni turche del XVI secolo, fin dalle lotte tra russi ed austriaci che hanno fatto da scintilla alla I Guerra Mondiale, fin dalle lotte tra i fascisti croati e i comunisti serbi nella II GM che portarono alla vittoria di Tito ed all'unificazione dei popoli yugoslavi in uno stato tenuto assieme solo dall'ideologia comunista e dalla dittatura titina (un inqiuietante parallelo può essere fatto con l'odierno Iraq).

Il libro è comunque molto ben fatto anche se di lettura difficile perchè ci sono tantissimi nomi, tanti fatti da ricordare ed è assolutamente necessaria una cartina per capire l'ubicazione dei vari eventi.

Utile per chi voglia approfondire le ragioni di una guerra che ha messo a ferro e fuoco i balcani per l'ennesima volta.

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27 gennaio 2007

Angeli e Demoni




Autore: Dan Brown
Argomento: Romanzo d'azione
Voto: 4.5 (soldi buttati)

Sull'onda emotiva suscitata dalla lettura de "Il Codice Da Vinci" ho voluto provare questo prequel tanto pubblicizzato.

In realtà Angeli e Demoni è una fotocopia venuta male del "codice".
All'inizio il libro sembra esattamente identico e i protagonisti sono gli stessi: c'è un morto, c'è Langdon che è accompagnato da una parente giovane e bella del morto, c'è un misterioso assassino.

Il linguaggio è lo stesso, ma l'andrenalina che si trovava nel codice, in Angeli e Demoni si trasforma in comicità involontaria e scene che dovrebbero essere piene di suspance sfociano tristemente nel grottesco (come il volo da 5000 metri con il protagonista appeso ad un telo cerato che riesce a centrare in pieno il Tevere, bleah, disgustoso).

L'assassino è straordinariamente efficiente con tutti, ma diventa un mezzo dawn quando incontra Langdon che forse gli procura lo stesso effetto della Kryptonite per Superman.

La Chiesa Cattolica è ovviamente al centro della trama (talmente scontata che a metà del libro si sa già chi è l'artefice del complotto), come se bastasse questa presenza a creare mistero.

L'unica cosa positiva del libro è l'ambientazione nella Roma barocca del Bernini.

Insomma se avete 16 Euro che vi avanzano, regalatele ad un amico o al primo che passa, farete una buona azione e non perderete il vostro tempo in una lettura così insulsa.

Pessimo.


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26 gennaio 2007

I Fiori Blu

Autore: Raymond Queneau
Argomento: Romanzo
Voto: 7

Immagine di I fiori blu

Raramente (diciamo mai prima d'ora) mi era capitato di leggere un libro fino a pagina 100 e di non capire assolutamente né la trama, né i personaggi, né l'ambientazione.
Ho provato il desiderio di gettarlo via, ma fortunatamente ho proseguito in una lettura imprevedibile, con un linguaggio incomprensibile ma ironico ed accattivante, ambientata in un mondo in bilico tra sogno e realtà, dove sogno e realtà si mischiano, si fondono ed alla fine non si distinguono più.
La storia è quella di un tale Cidrolin, che, dormendo, viaggia nel passato nei panni del Duca D'Auge.
Si va dal Medio Evo alla Rivoluzione Francese, fino ai giorni nostri in cui i due si incontrano nella realtà sull'Arca (in realtà una chiatta) di Cidrolin.
Un libro raro come un fiore blu.
Un libro che è un po' come un quadro completamente bianco: forse non significa nulla, ma tutti tentano di dargli un significato!
Un motivo in più per leggerlo? La traduzione del grande Italo Calvino che è riuscito a rendere gradevole nella lingua italiana un libro decisamente intraducibile!

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25 gennaio 2007

Lo Scontro delle Civiltà - e il nuovo ordine mondiale

Autore: Samuel P. Huntington
Argomento: Saggio di Geopolitica
Voto: 8

Immagine di Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale


Quello di Huntington è uno dei saggi più discussi e più controversi degli ultimi anni.
La tesi principale espressa in questo libro è quella della divisione del mondo in "civiltà", ovvero in aree omogenee per lingua, religione, tradizione e costumi.
Passata l'era delle ideologie con la fine della guerra fredda, gli uomini cercano quindi di raggrupparsi con i loro vicini riconfigurando la politica mondiale secondo uno schema di affinità culturali.
Il mondo viene così diviso in 9 civiltà: quella Occidentale formata da Europa cattolica e protestante, America del Nord e Australia, quella Latino Americana, quella Ortodossa, quella Islamica, quella Sinica (la Cina), quella Indiana, quella Buddista (Indocina, Tibet, Mongolia), quella Giapponese e quella Africana (l'Afrcia non islamica).
Queste civiltà hanno ognuna le proprie peculiarità, ad es. quella Occidentale ha uno "stato guida", gli USA, mentre quella Islamica non lo ha, e ogni civiltà ha rapporti più o meno pacifici con le altre.
La definizione più convincente e verificabile del libro di Huntington, è quella della "guerra di faglia": se oggi guardiamo alle guerre combattute nel mondo, è possibile verificare che esse avvengono quasi tutte lungo le "faglie" ovvero i confini tra le varie civiltà.
Lo testimoniano chiaramente le guerre in Bosnia, in Cecenia, nel Kashmir, in Sudan, nello Sri Lanka, ecc...
In questo scenario multipolare, l'Occidente ha ancora il predominio, ma deve temere due civiltà emergenti: da un lato quella Islamica, che con la sua forte espansione demografica tende a diventare la più popolosa e la più giovane del mondo (e si può notare che più una popolazione è giovane, più è incline alle rivolte ed alle guerre).
Dall'altro lato c'è lo sviluppo economico tumultuoso della Cina che presto soppianterà le stagnanti economie occidentali con possibile sviluppo di forti attriti con lo stesso Occidente.
Insomma la storia non è certo finita con la caduta del muro di Berlino, ma si è solamente passati da un mondo fortemente bipolare ad uno multipolare in cui i rapporti tra le varie civiltà sono molto più complessi ed i rischi di conflitta (magari locali) molto più alti.
Il libro finisce con un mezzo delirio su una ipotetica terza guerra mondiale che lascia un pò il tempo che trova, ma in generale l'analisi di Huntington può essere per grandi tratti condivisibile.

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14 gennaio 2007

Cambiare Regime

Autore: Christian Rocca
Argomento: Saggio Politico
Voto: 7.5

L'ultimo libro di Christian Rocca, inviato speciale del "Foglio" e attento conoscitore della politica americana e della geo-politica, risponde principalmente ad una domanda: qual'è una politica estera di sinistra?

Rocca si chiede infatti perchè i partiti della sinistra italiana si ostinino a difendere dei regimi dittatoriali (Castro, Saddam, il governo palestinese e tanti altri) che non mettono al primo posto il benessere delle persone da loro governate, ma che invece le usano per i loro interessi e le sfruttano per i loro fini.

La sinistra, che si propone di difendere i ceti più deboli, dovrebbe fare l'esatto contrario e dovrebbe battersi per promuovere la democrazia ed il rispetto dei diritti umani in tutti i paesi del mondo.

Essa invece si trincera ancora dietro le bandiere del pacifismo e dell'anti-americanismo non capendo che non sono gli USA i colpevoli di tutti i mali del mondo e che essere "pacifisti senza se e senza ma" serve solo a mantenere lo status quo di quei paesi in cui prosperano i dittatori più sanguinari.

Un serio esame di coscienza sarebbe necessario alla sinistra italiana che è rimasta attaccata a ideali e pregiudizi della guerra fredda senza notare che la guerra fredda è finita da quasi 20 anni e che nel frattempo il mondo è cambiato.

Un unico appunto che si può fare a Rocca è che lui, al contrario della sinistra, è anche troppo ingenuamente filo-americano e sposa anche delle posizioni sbagliate dell'amministrazione attuale e dei neo-con.

Ad esempio la situazione attuale in Iraq ci dimostra come intraprendere questa guerra sia stato sbagliato non per motivi ideologici, ma perchè in pratica il popolo iracheno (o i vari popoli che abitano all'interno dei confini di questo stato) sono passati dalla padella alla brace e gli americani non sanno più che pesci pigliare.

Un pò ingenua è anche la visione che ha Rocca dei neo-con che avrebbero il solo scopo di portare la democrazia, con le buone o con le cattive, in tutti quei paesi in cui ancora non c'è.

Questo però non è propriamente esatto, infatti gli USA, da stato pragmatico quale sono, agiscono solo dove hanno degli interessi da difendere (diciamo che il medio oriente gli sta a cuore molto più dell'Africa ad es.).

Cambiare regime è comunque un libro interessante e ricco di spunti e ringrazio Gianluigi di avermelo regalato!

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11 gennaio 2007

Armi, Acciaio e Malattie

Autore: Jared Diamond
Argomento: Saggio
Voto: 10 (tutti dovrebbero leggerlo!)

In questo saggio Diamond cerca di dare una risposta scientifica alla domanda ingenua quanto intelligente di un indigeno della Nuova Guinea che gli chiedeva perchè fossero stati gli europei ad invadere la sua terra e non viceversa.

A questa domanda molti hanno risposto partendo da punti di vista ideologici che volevano far risaltare la supremazia innata della razza bianca europea rispetto a tutti gli altri popoli del mondo.

Diamond sfata questa visione razzista e superficiale cercando si analizzare scientificamente la storia dell'uomo negli ultimi 13.000 anni.

-Come è nata l'agricoltura?
-Perchè l'uomo è passato da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore?
-Dove si poteva sviluppare meglio l'agricoltura?
-In quali posti c'erano animali addomesticabili?
-Perchè alcuni popoli si sono immunuzzati da alcune malattie, mentre altri no?
-Perchè la scrittura si è sviluppata prima in determinate società?

Questi sono solo alcuni dei quesiti a cui Diamond risponde in modo geniale e pragmatico spiegandoci come cause geografiche e naturali abbiano favorito lo sviluppo della civiltà in alcune regioni del pianeta sfavorendone invece altre.

Un libro di facile lettura ed assolutamente imperdibile.

Diamond è un mito!

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07 gennaio 2007

Cronache del Dopobomba

Autore: Philip K. Dick
Argomento: Romanzo su un futuro post-atomico
Voto: 7

Cosa succede all'umanità dopo lo scoppio di una guerra atomica?
Dick descrive la vita di una piccola comunità post-atomica californiana in cui si cerca di rioraganizzare una società tenuta assieme e rinfrancata dalle trasmissioni radio di un astronauta rimasto in orbita allo scoppio della guerra.
In questa società sono dipinte figure mostruose come il professore folle che ha innescato la catastrofe atomica, la bambina con un fratello, dotato di poteri psichici, all'interno del suo corpo, il factotum focomelico che riesce a muovere gli oggetti ed a forgiare la materia con la sola forza del pensiero.
Accanto a queste aberrazioni della natura ci sono però anche forze positive e vitali che fanno intravedere un possibile ritorno alla normalità di una umanità che riesce a superare anche i momenti più difficili.

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Una Svastica sul Sole

Autore: Philip K. Dick
Argomento: Storia Alternativa (What If)
Voto: 7.5

Cosa sarebbe successo al mondo se giapponesi e nazisti avessero vinto la seconda guerra mondiale?
Il mondo sarebbe stato diviso tra le due grandi potenze, la popolazione africana sterminata dai tedeschi, gli ebrei perseguitati ovunque e l'America smembrata in tre parti:
Ad Est i tedeschi portano il loro sistema industriale, la costa Ovest diventa una provincia del Sol Levante e in mezzo lo stato cuscinetto autonomo.
In questo contesto si sviluppa la trama di Dick, fatta di americani impauriti e con complessi di inferiorità verso i loro dominatori e di trame ed intrighi politici per la successione del defunto fuhrer della Germania.
C'è inoltre un libro vietato, ma di grande successo, che narra una storia ipotetica in cui americani ed inglesi hanno vinto la guerra mondiale.
Un What If nel What If, uno specchio che si riflette nello specchio, la realtà che diventa illusione e viceversa.
Una delle opere più riuscite di Dick.

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Il Signore delle Mosche

Autore: William Golding
Argomento: Romanzo
Voto: 7

L'anti Dafoe per eccellenza. Se Robinson Crusoe rappresenta tutti i valori positivi dell'inglese medio del XVIII secolo -civiltà, know-how, sicurezza, bontà- i piccoli personaggi di Golding rappresentano efficacemente l'insicurezza del novecento e la sua negatività. A prevalere sono dunque le paure irrazionali e l'istinto omicida insito nell' animo umano che lo fanno regredire allo stato selvaggio.
Pessimistico.

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06 gennaio 2007

Romanzo Criminale

Autore: Massimo De Cataldo
Argomento: Romanzo Giallo-Storico
Voto: 8

Nel fare una recensione di “Romanzo Criminale” l’ultimo libro di Giancarlo De Cataldo, ho le stesse difficoltà provate dopo la lettura de “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown.
In questo caso, anche più che nel bestseller di Brown, è difficile capire dove finisca la finzione e dove inizi la realtà, in quanto il romanzo è talmente verosimile da poter essere scambiato per una “storia vera”.
De Cataldo è infatti un magistrato presso la Corte d’Assise di Roma ed è presumibilmente a conoscenza di molte delle carte processuali che riguardano la storia della famigerata “Banda della Magliana”, storia che è anche la trama del romanzo in questione.
In Romanzo Criminale si parla infatti della nascita, dello sviluppo, degli intrecci tra la banda e lo Stato (con la politica e con i servizi segreti) e della sua implicazione nei più gravi fatti di cronaca nera degli ultimi trent’anni: dall’omicidio di Pasolini, al rapimento di Moro, alla strage della stazione di Bologna, alla bomba sull’Italicus.
La storia è dunque talmente verosimile che probabilmente, cambiando i nomi dei personaggi, non si andrebbe molto distante dalla realtà dei fatti, anche se bisognerebbe leggere qualche vero saggio sull’argomento (io ho comprato “La Banda della Magliana” di G. Flamini) per capire meglio dove inizino le invenzioni dell’autore.
Il libro è scritto con un ritmo molto serrato e sembra quasi la sceneggiatura di un film (che tra l’altro è uscito da pochi mesi) e, nonostante le più di 600 pagine, non risulta mai noioso, ma tiene sempre viva l’attenzione e la suspence.
Insomma complimenti a De Cataldo per aver saputo raccontarci una storia avvincente, interessante e che ci porta a riflettere sulla storia recente del nostro paese invitandoci, allo stesso tempo, ad approfondire gli argomenti alla base del libro.

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Il Profumo

Autore: Suskind
Argomento: Romanzo
Voto: 8

L'olfatto, un senso sottovalutato dall'uomo e che viene quasi ignorato, ma che invece è importantissimo nella nostra vita di individui e nell'ambito sociale.

Il profumo parla di un uomo, Grenouille, che non dà nulla e non riceve nulla dal mondo se non le sensazioni olfattive.

Egli non emana alcun odore, ma col suo naso riesce a percepirne ogni più piccola traccia ed a catalogarla nel suo cervello.

La sua vita dipende dalle sensazioni olfattive fin dalla nascita in una pescheria di Parigi (forse il luogo più maleodorante del mondo nel '700); egli fa di tutto per carpire nuovi odori (arrivando fino ad uccidere), e, diventando profumiere, riesce a imparare tutti i modi per ottenere gli odori e per conservarli.

La sua ricerca ossessiva lo porta ad inventare un profumo che riesce addirittura a controllare le menti umane.

Questa però sarà anche la sua fine perchè arrivato ad ottenere ciò che ha ricercato tutta la vita, Grenouille si accorge della inutilità del suo lavoro e della sua vita (in realtà il protagonista non è altro che un pazzo misantropo completamente alienato) e gli resta solo la morte.

Scritto in maniera accattivante ed ironica, il libro porta il lettore in un mondo fatto di odori dandogli un punto di vista insolito ed affascinate.

Dopo aver letto il libro vi sembrerà quasi di avere un olfatto più acuto!

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Ubik

Autore: Philip K. Dick
Argomento: Romanzo Fantascientifico
Voto: 9 (sconcertante)


Cos’è la realtà?
Per ogni uomo è reale ciò che percepisce attraverso i sensi: vista, udito, tatto, olfatto e gusto.
Ma cosa ci garantisce che queste percezioni siano reali? Anche nel sogno noi pensiamo di avere delle percezioni sensoriali, ma il sogno è dunque reale?
Cosa succederebbe se un giorno vedessimo la nostra realtà regredire, se vedessimo delle banconote con la faccia del nostro datore di lavoro al posto di quella di un presidente morto? Se vedessimo scomaprire tutto ciò che noi riteniamo reale e comprendessimo che la nostra realtà non è reale, ma soltanto un pensiero, un sogno o forse un incubo?
Se la realtà in cui stiamo vivendo si potesse aggiustare con una fiala di Ubik o se la voce di una persona che crediamo morta ci dicesse: “io sono vivo, voi siete morti”.
Questo è Ubik, un romanzo visionario che fonde insieme realtà e sogno, verità e finzione, vita e morte; in cui la fantascienza, sempre vista in maniera molto dark e paranoide (se avete visto Blade Runner sapete a cosa mi riferisco) è solo il pretesto per dar vita ad un mondo onirico e metafisico.
“Il cattivo odore vi tiene fuori dal giro? Lo spray deodorante Ubik o lo stick deodorante Ubik, efficace dieci giorni, mettono fine all’ansia di provocare disgusto negli altri, e vi riportano al centro degli avvenimenti! Innocuo se usato secondo le istruzioni in un programma coscienzioso di igiene del corpo.”
Ubik, una lettura sconcertante e paradossale, da non perdere!

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2001: Odissea nello Spazio

Autore: Clarke
Argomento: Romanzo Fantascientifico
Voto: 7

Più che una "Odissea nello Spazio", il libro di Clarke, servito come sceneggiatura per il bellissimo film di Stanley Kubrick, è la vera e propria Odissea del genere umano dalla sua nascita alla sua meta finale.
Clarke ci descrive l’uomo dall’assolutamente materiale all’assolutamente spirituale, attraverso una evoluzione secondo lui indotta da fattori esogeni (i monoliti), che non rappresentano altro se non la scintilla che ha innescato la più potente delle nostre risorse evolutive: l’intelligenza.
In effetti il passo che porta Guarda-la-luna a comprendere l’efficacia degli utensili per sconfiggere i propri nemici e per procacciarsi il cibo, è senza dubbio il più importante della storia umana.
E’ questo il momento che Jared Diamond definisce "Great Leap Forward" in cui l’uomo sapiens si distingue da tutti gli altri animali, anche da quelli che differiscono molto poco da noi dal punto di vista genetico.
Dopo questo passo, l’evoluzione inizia a progredire a tassi vertiginosi e l’uomo passa a grandi balzi dall’età della pietra, al raggiungimento della luna, al viaggio fino a Giapeto, il satellite di Saturno che viene descritto come la "Porta delle Stelle".
Durante questo viaggio l’uomo deve affrontare diversi pericoli, tra cui la lotta contro l’intelligenza (o stupidità) artificiale di HAL 9000, che viene vinta dimostrando la superiorità dell’uomo sulla macchina.
Il finale è certamente visionario, ma anche affascinante. L’uomo arriva infatti all’assolutamente spirituale (la sua meta finale) per vincere tutte le leggi della fisica e, abbandonando il suo fardello corporeo, giungere all’immortalità e all’onnipotenza.
Un libro più filosofico che fantascientifico.

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The Marble Man

Autore: Thomas L. Connelly
Argomento: Saggio Storiografico
Voto: 8
Lingua: Inglese

Chi non conosce il mitico generale Robert E. Lee comandante dell’armata della Virginia durante la guerra civile americana? Ebbene la sue fama ha valicato i confini degli Stati Uniti ed è giunta in tutto il mondo. Molti conoscono il nome del generale Lee pur essendo completamente all’oscuro delle vicende e dell’esistenza stessa di questo conflitto.Ma come ha potuto la figura di Lee, uno degli sconfitti, divenire così famosa?
Ce lo spiega Thomas Connelly, professore di storia dell’università della Carolina del Sud, in questo interessante saggio. In realtà alla fine della guerra civile la fama del generale Lee era pari, se non inferiore, a quella di altri generali confederati tra cui "il vecchio Joe" Johnston, "Stonewall" Jackson ed altri. Certo il ruolo di Lee durante la guerra fu di primo piano e fu l’unico generale sudista che provò a invadere il territorio dell’Unione, ma la sua fama e la sua grandezza crebbero solamente al termine della guerra e dopo la sua morte.
Le varie generazioni che gli succedettero crearono e modificarono l’immagine del generale a seconda dei loro scopi politici, facendolo diventare prima un idolo dei popoli del Sud, vinti ma sempre combattivi e pronti al riscatto, poi un vero e proprio simbolo nazionale, venerato anche al Nord da coloro che lo avevano sconfitto, ed infine un eroe della middle-class, il prototipo dell’uomo libero che combatte per la sua terra contro le ingiustizie. Insomma la figura di Lee viene plasmata ogni volta in maniera diversa a seconda dei fini politici dei suoi apologi.
Una visione della storiografia alquanto orwelliana che ci invita a riflettere sui personaggi storici, su come le loro figure siano state rappresentate attraverso i secoli e su come siano giunte a noi. Un monito a essere sempre critici di fronte alla storia ricordando che questa, come noi la conosciamo, non è la pura verità, ma solo una rappresentazione fatta da uomini con i loro fini politici e propagandistici.

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La Grande Storia della Guerra

Autore: John Keegan
Argomento: Saggio Storico
Voto: 8.5 (molto interessante)

Quali sono le pulsioni dell’animo umano che spingono alla guerra? Come si è evoluto il concetto di guerra e la sua realizzazione pratica?
John Keegan risponde a queste domande partendo dalle prime battaglie rituali dei popoli preistorici sino al concetto di annientamento totale dell’avversario. Keegan parte appunto dai combattimenti dell’età della pietra, spesso incruenti e puramente rituali, per poi legare lo sviluppo dell’arte bellica allo sviluppo della società stessa.
Con la nascita dell’agricoltura cominciano infatti i primi conflitti tra popoli nomadi e popoli sedentari nelle pianure dell’Asia minore. Questo periodo vede l’avvento dei popoli a cavallo (animale domesticato già nel IV millennio a.C.), prima tramite il carro da combattimento, che porta gli Assiri al dominio di tutta la mezzaluna fertile.
In seguito il carro da combattimento (utile solo in pianura) viene soppiantato dall’uso del cavallo montato. A prendere il sopravvento sono dunque i popoli della "steppa", eccellenti cavalcatori, tra cui i più noti sono gli Unni, i Turchi e i Mongoli, che riusciranno a conquistare il più grande impero della storia.
Parallelamente i Greci cambieranno radicalmente il modo di combattere, introducendo la "falange", la prima forma di esercito organizzato in maniera "moderna" con un armamento standardizzato (la panoplia) e uno schieramento disciplinato. I romani modificheranno poco questo schema, rendendolo solo più flessibile, nella conquista del loro grande impero.
E’ solo nel XV secolo che avviene un’altra svolta epocale: l’avvento della polvere da sparo e del cannone che permette ai turchi di abbattere le poderose mura di Costantinopoli.
Il cambiamento introdotto dal cannone non è solo tattico ma anche psicologico: dallo scontro "corpo a corpo" si passa "all’uccisione a distanza" che finisce per togliere ogni remora ai guerreggianti. Si giunge così alla teoria "dell’annientamento totale dell’avversario" ottenibile ai nostri giorni con le "armi di distruzione di massa".
Siamo giunti quindi alla fine della guerra? La paura dell’annichilimento totale porrà fine all’innato istinto che porta gli uomini a sfogare la propria aggressività contro i propri simili? Keegan conclude la sua analisi asserendo che la guerra è diventata ormai una abitudine per l’uomo, ma che non sopravviveremo se non ci disferemo delle nuove abitudini che abbiamo imparato!

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Il Codice Da Vinci

Autore: Dan Brown
Argomento: Romanzo Storico
Voto: 7.5

Perchè Dan Brown ha venduto milioni di copie in tutto il mondo? Semplice, ha usato una ricetta vincente mettendo insieme i più grandi misteri della storia (il Santo Graal, i quadri di Leonardo, i dogmi religiosi, i codici numerici) condendo il tutto con una narrazione intensa e coinvolgente con un ritmo da film di azione.Il risultato è un libro leggibile tutto d’un fiato che farà storcere il naso a molti (soprattutto ai cattolici credenti), ma che va preso per quello che è: un "romanzo".
Chi lo scambiasse per un saggio potrebbe giudicarlo in maniera errata, ma è comunque un ottimo incentivo alla ricerca personale riguardo ai temi trattati: dalla Bibbia, ai Vangeli apocrifi, allo gnosticismo, ai codici numerici, alle interpretazioni di alcune opere d’arte e via dicendo. Insomma, se si esculde qualche passaggio in cui la trama è un pò forzata, il giudizio sul libro di Brown è sicuramente ottimo.

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A Volte Ritornano

Autore: Stephen King
Argomento: Racconti Horror
Voto: 7

"La sera, quando mi corico, sento ancora il bisogno di assicurarmi che le mie gambe siano sotto le coperte, una volta spenta la luce. Non sono più un bambino ma non mi va di dormire con una gamba che sporge dal letto. Perchè se una mano gelida mi afferrasse la caviglia, potrei anche urlare… Sono cose che non succedono, naturalmente, e lo sappiamo tutti. L’essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi la caviglia non è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto alle coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia."
Ecco l’horror di King: la paura irrazionale che ci fa venire i brividi alla schiena quando siamo in una stanza buia, in una serata ventosa che fa sbattere i rami degli alberi contro la nostra finestra, quando sentiamo il miagolio acuto di un gatto in calore.
A volte ritornano, come i nostri incubi, mostri immaginari che la nostra fantasia rende più reali della stessa realtà. Per questo i libri di King ci affascinano e ci terrorizzano, perchè ci mette dinnanzi alle nostre paure recondite ed è proprio nei racconti brevi che il maestro dell’horror da il meglio di sè.

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Tsugumi

Autore: Banana Yoshimoto
Argomento: Romanzo Adolescenziale
Voto: 4 (lasciatelo sugli scaffali)

Prendi un gruppo di ragazzi, mettili in un paesino del Sol Levante, aggiungi un pizzico di sentimento, cattiveria, nostalgia, problemi adolescenziali.Mescola tutto in una storia a tratti abbastanza inverosimile ed ottieni una puntata di Melrose Place ambientata in Giappone.
Un libro che fa riflettere…o meglio, fa riflettere il fatto che sia riuscito a vendere centinaia di migliaia di copie!Una lettura da ombrellone.

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La Passione di Artemisia

Autore: Susan Vreeland
Argomento: Romanzo Storico
Voto: 7

La storia di una "donna in carriera" ante litteram ambientata nel mondo pieno di pregiuzi del ‘600 italiano.Artemisia è una pittrice che deve usare tutto il suo talento per emergere in una ambiente chiuso e maschilista e profondamento avverso alla donna che tenta di svincolarsi dalle semplici mansioni in cui è relegata.Finalmente l’arte è mostrata dal punto di vista dell’artista ed è interessante notare come l’espressione artistica sia strettamente correlata con le emozioni vissute.
Il quadro storico è descritto con dovizia di particolari sia per ciò che riguarda la vita quotidana dei personaggi, sia per il background che include figure del calibro di Galileo Galilei.La biografia stessa di Artemisia è abbastanza rispettosa della verità storica (anche se il ruolo della quasi "eroina" è ovviamente accentuato).Di particolare interesse appare la sua relazione con il padre, Orazio Gentileschi, che pervade la storia dalle prime pagine fino alla conclusione e che risulta essere il vero filo conduttore della vicenda.

1984

Autore: George Orwell
Argomento: Romanzo Politico
Voto: 10 (il mio libro preferito)

Winston è un ingranaggio nella grande macchina di un sistema politico che governa l’Inghilterra secondo i principi del Socing (abbreviazione di socialismo-inglese).
Questo sistema è guidato dal "Grande Fratello", una sorta di dittatore onnipotente che controlla tutto tramite i "teleschermi" ( dei televisori bidirezionali che ricevono e trasmettono allo stesso tempo), che spiano ogni casa, e tramite la "psicopolizia" che punisce ogni persona che contravvenga le sue leggi.Il principio fondamentale è l’ortodossia del pensiero: tutti devono pensare allo stesso modo del Grande Fratello; non è ammesso avere opinioni diverse ed anzi lo scopo del regime è proprio di eliminare il "pensiero" per eliminare "l’individuo".
Ad un certo punto Winston si rende però conto che il mondo in cui è immerso lo opprime e cerca la sua liberazione disobbedendo alle leggi ed alle costrizioni impostegli dal sistema.Questo percorso lo porta a cercare altre persone che la pensino come lui e così conosce Julia, un’ altra "dissidente", che per la prima volta gli fa conoscere il vero amore spingendolo ancora più alla ribellione.Questa impari lotta tra il sistema e l’individuo è però persa da Winston che sarà costretto a ritornare entro gli argini in cui tutti sono relegati.
Libro di straordinaria preveggenza ed attualità, centra dei temi che vengono ancora oggi dibattuti:-La tecnologia come mezzo di controllo della popolazione.-La guerra come entità che nutre sé stessa e che serve a sviare l’attenzione della popolazione dai reali problemi della società.-La propaganda martellante che fa passare per vere le menzogne più grandi e palesi.
Tutto questo in un romanzo, che travalica i confini della fiction rendendo esplicito il messaggio politico di Orwell: la sua avversione ai regimi totalitari in cui l’individuo è annullato e che sono sorretti, più che dalle armi o dalla polizia, da un male endemico in ogni gruppo sociale: l’indifferenza.
Uno dei capolavori della letteratura del ‘900.

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Lungo le Rive del Colorado

Autore: Dee Brown
Argomento: Storia del West americano
Voto: 7.5

La vera storia del "West" raccontata finalmente da uno storico senza i pregiudizi e gli stereotipi cinematografici ed analizzata senza dare giudizi etici, ma solamente basandosi sulla realtà dei fatti. Dee Brown ci presenta l’epopea della conquista delle terre dell’Ovest tramite dei racconti brevi sulle figure più rappresentative di quell’epoca.Troviamo quindi i primi pionieri che attraversano la valle dell’Ohio fino al Mississippi, gli esploratori, i cacciatori di pellicce, i fuorilegge, i cowboys, i Pony Express, i cercatori d’oro ed i grandi militari che hanno creato la grande nazione americana.

Di grande rilievo ed interesse è anche la parte relativa agli indiani d’america, i quali vengono descritti dalle origini fino al genocidio perpetrato ai loro danni dall’ uomo bianco.Se nomi del calibro di Buffalo Bill, Butch Cassidy, Geronimo, Toro Seduto, Cavallo Pazzo ecc… vi hanno in qualche modo affascinato, non potete perdervi questa lettura!

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Isonzo 1917

Autore: Mario Silvestri
Argomento: Storia della I Guerra Mondiale
Voto: 9 (da non perdere)

La storia della "Grande Guerra" sul fronte italiano con una analisi approfondita dell’ "annus horribilis" 1917 con la undicesima offensiva italiana sull’Isonzo e la successiva disfatta di Caporetto.L’autore cerca sempre di attenersi ai fatti per raccontare lo svolgersi degli eventi in maniera il più possibile imparziale, con lo stile della storiografia anglosassone. Superata infatti la retorica fascista, Silvestri delinea in maniera precisa e spietata le figure dei generali Cadorna, Capello e Badoglio mettendo l’accento sulle loro gravi responsabilità nel disastro dell’ottobre 1917. Molto belli anche gli scorci relativi alla vita della nazione durante gli anni di guerra che fanno comprendere il clima in cui si sviluppavano le vicende belliche e l’atteggiamento del popolo italiano.

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Alleati di Hitler

Autore: MacGregor
Argomento: Storia della II GM
Voto: 8

"La guerra, una grande guerra, fu sin dall’inizio il punto centrale del programma di Mussolini. La sua realizzazione ultima, il conflitto 1940-43, portò alla sua totale umiliazione e alla dissoluzione del regime fascista". Una analisi approfondita e spietata della preparazione e della conduzione della guerra da parte di Mussolini. Cosa avrebbe potuto e dovuto fare l’Italia per non essere umiliata nella II Guerra Mondiale e come invece il Duce e i suoi leccapiedi l’hanno portata alla catastrofe. Impietoso.

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