Argomento: Saggio Politico
Voto: 7.5
L'ultimo libro di Christian Rocca, inviato speciale del "Foglio" e attento conoscitore della politica americana e della geo-politica, risponde principalmente ad una domanda: qual'è una politica estera di sinistra?
Rocca si chiede infatti perchè i partiti della sinistra italiana si ostinino a difendere dei regimi dittatoriali (Castro, Saddam, il governo palestinese e tanti altri) che non mettono al primo posto il benessere delle persone da loro governate, ma che invece le usano per i loro interessi e le sfruttano per i loro fini.
La sinistra, che si propone di difendere i ceti più deboli, dovrebbe fare l'esatto contrario e dovrebbe battersi per promuovere la democrazia ed il rispetto dei diritti umani in tutti i paesi del mondo.
Essa invece si trincera ancora dietro le bandiere del pacifismo e dell'anti-americanismo non capendo che non sono gli USA i colpevoli di tutti i mali del mondo e che essere "pacifisti senza se e senza ma" serve solo a mantenere lo status quo di quei paesi in cui prosperano i dittatori più sanguinari.
Un serio esame di coscienza sarebbe necessario alla sinistra italiana che è rimasta attaccata a ideali e pregiudizi della guerra fredda senza notare che la guerra fredda è finita da quasi 20 anni e che nel frattempo il mondo è cambiato.
Un unico appunto che si può fare a Rocca è che lui, al contrario della sinistra, è anche troppo ingenuamente filo-americano e sposa anche delle posizioni sbagliate dell'amministrazione attuale e dei neo-con.
Ad esempio la situazione attuale in Iraq ci dimostra come intraprendere questa guerra sia stato sbagliato non per motivi ideologici, ma perchè in pratica il popolo iracheno (o i vari popoli che abitano all'interno dei confini di questo stato) sono passati dalla padella alla brace e gli americani non sanno più che pesci pigliare.
Un pò ingenua è anche la visione che ha Rocca dei neo-con che avrebbero il solo scopo di portare la democrazia, con le buone o con le cattive, in tutti quei paesi in cui ancora non c'è.
Questo però non è propriamente esatto, infatti gli USA, da stato pragmatico quale sono, agiscono solo dove hanno degli interessi da difendere (diciamo che il medio oriente gli sta a cuore molto più dell'Africa ad es.).
Cambiare regime è comunque un libro interessante e ricco di spunti e ringrazio Gianluigi di avermelo regalato!
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